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Cammino di Avvento

Primo passo: DON ANDREA CI AIUTA A CONOSCERE SAN MARTINO ED IL SUO CAVALLO

C’era una volta un giovane soldato che camminava in una fredda giornata di novembre. Il suo nome era Martino ed era un cavaliere della guardia imperiale, con il compito di sorvegliare l’accampamento per evitare gli agguati dei nemici.
Durante la ronda Martino incontrò un mendicante, vestito di pochi stracci, che tremava per il freddo. Il soldato decise di aiutare il pover’uomo: sfoderò la spada e tagliò in due il suo mantello. Poi ne donò un pezzo al mendicante, perché potesse coprirsi e riscaldarsi. Martino proseguì la ronda vestito a metà, infreddolito ma felice di aver aiutato un bisognoso.

Questo episodio cambiò la sua vita: diventò vescovo e Santo

La festa di Martino è importante perché si ricorda 40 giorni prima di Natale…

Noi dopo aver incontrato Martino iniziamo a prepararci alla festa di Natale

Secondo passo: DON ANDREA CI AIUTA A COMPRENDERE L’UMILTA’ DELL’ASINELLO

“Popolo d’Israele attendi il tuo Re. Perché entrerà nella città santa sul dorso di una mula d’sino. Sarà un re mite, un re buono, umile come un asinello” Zaccaria

Il re più vero e che porterà al Pace arriverà su un asinello. Gesù manda i suoi amici a cercare un asinello. Gesù entra nella città di Gerusalemme seduto sul dorso dell’asinello, mentre le persone cantano “Osanna al figlio di David. Viva il re della Pace”. Gesù sceglie l’asinello per dire che lui è Buono, è Umili e che vuole portare la Pace proprio come l’asinello, che è un animale Buono, Umile, è un animale di Pace. Non è veloce come il cavallo. L’asino fa tanti lavori, porta carichi pesanti, va piano piano.È un animale umile e buono.

COSA POSSO IMPARARE A FA FARE?

Essere umili: farsi piccoli, andare piano. Io vado piano, ma ci sono anche per te.

Terzo passo: DON ANDREA CI AIUTA A CONOSCERE LA PECORA

La notte di Natale, nel paesino di Betlemme, non molto lontano da dove Maria e Giuseppe hanno trovato posto per mettere Gesù c’erano anche dei pastori.

C’era un pastorello che si chiamava Davide: un ragazzo molto giovane che aveva il nome del suo bisbisbis nonno. David si prendeva cura delle sue pecorelle come richiesto dal suo papà: gli dava da magiare e da bere, le coccolava e faceva delle carezze quando le vedeva agitate per il freddo. “Custodisci bene il gregge e non ti muovere” dice il papà a Davide. Ad un certo punto Davide ha visto una strana luce nel cielo; ha sentito una voce che diceva: “Davide, vai a Betlemme perché c’è una sorpresa per te!” “Ma io non posso andare a Betlemme, perché il mio papà mi ha addetto di rimanere qui a custodire bene le mie pecore. Non possi muovermi”. Ad un certo punto si è avvicinata una pecorella, la più piccolina delle pecorelle che dice a Davide “Fidiamoci di questa voce che abbiamo ascoltato. Andiamo tutti insieme. Tu che sei il nostro pastore noi che siamo le tue pecorelle.

TU CAMMINERAI E NOI TI SEGUIREMO

Davide si è fidato e si è messo in cammino con le sue pecorelle verso la grotta di Betlemme. Davide camminava davanti e le sue pecorelle tutte belle in fila ordinate, lo seguivano. Siccome dovevano andare a scoprire una cosa stupenda erano in silenzio. Quando sono arrivati hanno scoperto che in una mangiatoia c’era un bimbo appena nato con la su mamma ed il suo papà: Gesù Bambino

L’insegnamento è che è importante seguire le persone che ci vogliono bene. 

Quarto passo: DON ANDREA CI AIUTA A CONOSCERE IL BUE

Perché nella grotta di natale c’è anche il bue?

Si racconta che quando Giuseppe partì da Nazaret per andare verso Betlemme con il suo asinello che portava Maria in attesa di Gesù, la prima cosa che si preoccupò di fare, era trovare una casa per fare riposare. Andò in tante case a bussare, ma tutti risposero: “No, non c’è spazio”. Alla fine stanco e anche preoccupato, vide una strana grotta con il muso di un animale che si affacciava. Era il muso di un bue. Un bue speciale, che riuscì a parlare a Giuseppe: “Giuseppe se non trovi dove andare, fermati pure nella mia stalla. Io non ho molto offrire: ho del fieno, della paglia, un po’ di calore che posso fare con gli altri animali. Se vuoi ti accogliamo noi con Maria e il tuo bambino che sta per nascere”. Giuseppe entrò nella grotta e accettò l’accoglienza e l’ospitalità che gli diede il bue. Il bue gli disse anche: “Giuseppe, questo posto è molto umile. Se ti fidi di me io custodirò Maria e il tuo bambino che porta nella sua pancia, così tu puoi tornare ancora a Betlemme a trovare un posto più comodo per riposare”. Giuseppe si fidò del bue; lasciò Maria e Gesù nella grotta insieme al bue che si prese cura di loro. Arrivato a Betlemme incominciò di nuovo a bussare, bussare, bussare a tante porte e cercare qualche casa che avesse un letto libero per Maria. Ma in nessuna casa trovò ospitalità. Tornò nella grotta un po’ triste ed un po’ affranto. Quando il bue lo vide arrivare gli disse: “Giuseppe, non hai trovato nessuna casa che ti accoglie? Vuol dire che Dio vuole che questa notte sia io il custode di te, di Maria e di questo bimbo che sta per nascere”. E quella notte Maria diede alla luce il suo bambino Gesù. Il primo a poter scaldare Gesù bambino fu proprio il bue che, insieme all’asinello stavano intorno alla mangiatoia. Da quel giorno in tutti i presepi viene messa la statua del bue.

il bue ha saputo CUSTODIRE, AVERE CURA E ATTENZIONE per Gesù Bambino

Quinto passo: DON ANDREA CI AIUTA A RIFLETTERE SULL’ANIMALE CHE NON C’E’

Giuseppe entrò nella grotta dove venivano alloggiati degli animali. Nella grotta c’era un bue e insieme a lui qualche altro animale. Entrò col suo asinello che portava in groppa Maria; la notte di Natale (come già sappiamo) sono arrivate le pecorelle con i pastori MA non sappiamo chi è “l’animale che non c’è”. Nella grotta di Natale, infatti, c’era anche un altro animale, ma non sappiamo che animale è. È quell’animale che ha lasciato libera la sua mangiatoia, dove si doveva sdraiare per dormire. Quando questo animale ha saputo dal bue che erano arrivati nella grotta un bravo papà ed una brava mamma e che presto sarebbe nato un Bambino Speciale, questo animale che “non conosciamo” deciso di lasciare il suo posto per Gesù bambino. Sappiamo che nel presepe manca un animale, ma non sappiamo che animale è: è Generoso, è Gentile, è l’animale che ha saputo dire “lascio spazio” a chi ha più bisogno di me. Questa è la storia dell’animale che nella grotta “NON C’E’”.

Qual è l’animale che nella grotta non c’è?

Ognuno lo deve decidere. Ognuno lo deve pensare.

Quante volte qualcuno ha più bisogno di noi?

Le persone Gentili che accolgono Gesù sanno lasciare un posto, sanno lasciare spazio per chi ha più bisogno di noi.

Qualche volta abbiamo bisogno che qualcuno sia felice perché gli diciamo: “Prendi il mio posto”

Bottega creativa

Gruppo: piccoli sezioni arancione e rossa con la maestra Catia

ABBIAMO CONOSCIUTO LULU’: con il suo aiuto impareremo tanti colori e manipoleremo tanti materiali diversi.

Che divertimento!

Incontro per i nonni e “vice nonni”

Carissimi nonni e “vice nonni”, vogliamo farvi un

regalo davvero speciale

un’occasione di un confronto e riflessione tenuto dalla

dott.ssa Daniela Genesini,

rivolto proprio a voi!

Giovedì 5 ottobre 2023

Alle ore 09:45

Salone della Scuola dell’Infanzia

(ingresso da via don Carlo Colombo)

Al termine dell’incontro ci recheremo al Bar dell’oratorio dove vi offriremo un aperitivo o un buon caffè.